Che bellezza vedere i pergolati, magari di casali di campagna immersi nel verde, ricoperti da glicine in fioritura. Quel violetto dei suoi fiori riuniti a grappoli allieta la vista e mette di buon umore, rendendo l’atmosfera magica e particolare. Nonostante sembri un sogno, riuscire ad avere nel proprio giardino una bella pianta fiorita di glicine non è impossibile.
Come qualsiasi altra pianta ornamentale, anche il glicine necessita di cure per poter crescere e svilupparsi al meglio, dando il massimo al momento della fioritura. Se la pianta di glicine che hai piantato si trova in una condizione di esposizione e di suolo favorevoli, già è un bel passo avanti. Tutavia, per avere il massimo, il tuo glicine dovrà essere potato. Scopri quando, proseguendo con la lettura.
La pianta del glicine: qualche curiosità
Il nome scientifico del glicine è Wisteria. Esistono numerose specie appartenenti a questo genere e l’origine di tali specie è asiatica (cinese, coreana o giapponese) oppure statunitense. Insomma, il glicine ha origine lontana ma si è adattato anche al clima delle nostre zone. La pianta del glicine si presenta come un arbusto rampicante e per questo si ritrova spesso come abbellimento per pergolati o gazebi.
Le foglie sono a forma di punta di lancia, di piccola dimensione e di colore verde acceso. Sicuramente l’organo più vistoso e più appezzato della pianta è rappresentato dai fiori, solitamente di colore violetto ma in alcuni casi bianchi o bluastri, riuniti in grappoli dal profumo dolce e intenso. La fioritura avviene solitamente in tarda primavera, tra la fine di aprile e l’inizio di giugno.
Quando deve essere potata la pianta del glicine?
La pianta del glicine, come qualsiasi altra pianta, presenta un proprio ciclo vitale che deve essere rispettato quando si effettuano operazioni quali concimazione e potatura, per evitare di causare danni alla pianta e comprometterne la salute e la produzione di fiori. In particolare, la potatura ha lo scopo di evitare la crescita eccessiva di rami e di asportare quelli vecchi o malati.
- potatura invernale
- potatura estiva
- potatura straordinaria
Quelle elencate sopra, sono tre tipologie di potatura che possono essere effettuate in vari periodi dell’anno con scopi differenti. In particolare, la potatura invernale dovrebbe essere effettuata tra gennaio e febbraio, durante la stasi vegetativa della pianta, per dare la forma desiderata all’arbusto e stimolarne la fioritura; la potatura estiva, invece, dovrebbe essere effettuata tra luglio ed agosto.
Questa avrebbe l’obiettivo di limitare lo sviluppo di nuovi germogli in modo tale da stimolare la pianta a sfruttare la propria energia nella fioritura dell’anno successivo. Infine, in alcuni casi, come nel caso di una pianta lasciata a sé stessa per lungo tempo o abbarbicata a strutture che devono essere liberate, si può effettuare una potatura straordinaria, in genere più drastica del dovuto.